• La politica è cura

    Laddove non c’è cura non c’è interesse, non c’è relazione e non c’è umanità. E anche la politica è solo propaganda, è cartone che si sfa alla prima pioggia.

    La cura presuppone uno scambio, il mettere a disposizione una parte di sé. Essere disposti all’ascolto di sé e dell’altro, delle fragilità e delle inespresse potenzialità che ogni incontro può liberare.

    Tutti siamo chiamati a essere datori e percettori di cura al tempo stesso: sentirsi amati è la massima aspirazione degli esseri umani. Quando c’è carenza di amore, inevitabilmente emergono, più o meno velate, sofferenze interiori, patologie.

    La politica, quella vera, è agita nel quotidiano, nella preoccupazione perché l’altro stia bene. Una spinta che è alla base dell’idea e della pratica di governare – verbo che non a caso richiama anche la cura che si mette nel lavorare la terra, nel togliere le erbette che crescono tra una coltura e l’altra, o in un vaso sul terrazzo, nel portare acqua, con la dedizione e l’affetto di ogni giorno.

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