• Tra prima e dopo, punti di vista.

    Un grazie a tutti i candidati.


    Ci siamo. È il 6 maggio. I mesi fino a qua sono piovuti come un inatteso e immeritato dono. Abbiamo visto da vicino la Politica che include, senza riserve a priori; la Politica che sa comunicarsi, che diviene relazione viva; la Politica che non scende in basso anche se intorno tutti sembrano volercela trascinare; la Politica che sa sorridere di sé, quella per cui la meta vale più della fatica personale; la Politica che si ricorda i nomi delle Persone, che non trascura gli affetti. Belle queste settimane, segni di un lavoro di cesello nel tempo, non improvvisate ma vissute.

    ***

    La Politica è relazione. Corrispondenza tra Persone, dialogo. Un continuum di domande e risposte. Comunicazione. Un’arte – come scriveva don Bello – nobile e difficile. Come ogni arte si avvale di linguaggio. I tempi che abbiamo vissuto e dei quali ci portiamo addosso una patina pesante hanno banalizzato questo linguaggio, esasperandolo e allontanandolo dai suoi dettagli nitidi e puliti. Lo hanno reso slogan urlato convertendo tutta la sua primigenia potenza in pre-potenza. Una forza, questa, capace di catturare senza edificare. La scommessa di restituire valore alle Persone, intese come tali a tutto tondo, è stata coraggiosa. Ha innescato un movimento di pensiero e libertà. Ha dato nutrimento alla possibilità di una nuova cultura, politica e umana. Non sono stati “voti”, sono stati dialoghi. Conversazioni avvenute senza alzare la voce. Nel rispetto religioso (e per questo laicissimo) dell’unicità di chi si ha di fronte, nella fiducia profonda nell’intelligenza altrui. Questa è la Primavera prossima. Questo lo stile di un’arte eclettica e vivace, che non teme di sperimentare pur consapevole del rischio di non essere compresa. Un rischio sottoscritto dalla propria firma e dal proprio volto. Grazie per l’Esempio, perché “in gioco” non c’era alcun ego. C’era il vissuto, i bocconi amari mandati giù, le consapevolezze acquisite attraversando piccoli e grandi deserti, le ore. Tutte le ore sottratte a noi, con tutto quello che la totalità di ogni persona è, e messe a servizio di un’Idea.

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