• Comics di fine settembre

    È tornato l’autunno ad addensare i suoi caldi colori sulla cerchia della nostra città, diva spesso spaurita e gabbata, affascinante e dolce, controversa e severa, ma tanto bella e unica che, alla fine, ti ritrovi sempre lì ad amare e a difendere… Insieme all’autunno, dopo una lunga Primavera che ha visto un’intensa campagna elettorale seguita da un netto e nuovo cambio nell’Amministrazione comunale, arriva l’evento clou dell’anno.
    Una folata di vitalità, colore, presenze, magia: ”Mettetevi comodi… comincia lo spettacolo”, inizia il Lucca Comics&Games 2012.
    Un evento che presto compirà mezzo secolo, che è storia a Lucca, ma anche futuro e in questa ottica deve essere affrontato. Che ha visto un notevole aumento di pubblico e di offerta, tanto da divenire una delle rassegne più importanti al mondo.

    Insieme alla manifestazione però, da diversi anni, il problema dell’occupazione dello spalto all’ex-campo Balilla fa molto discutere. Posizioni anche contrastanti hanno addensato a più riprese la loro passione sulla stampa anche tramite commenti on-line. E questo é positivo, al di là del diverso modo di vedere, affrontare la questione, perché genera pensiero, dibattito, condivisione, consapevolezza, attaccamento alla città.
    Oltre ai pareri però, oltre alle idee e le proposte più o meno brillanti c’è un dato, una condizione da cui partire, quella che vede quell’area, ci piaccia o no, far parte di un complesso e delicato monumento (costituito da baluardi, cortine, contrafforti, porte, spalti…), le Mura urbane e quindi costituire un vincolo, un’impossibilità, un divieto. Cosicché da anni si procede con deroga…
    Non possiamo quindi, ogni anno, affrontare il problema con la tipica emergenza da Protezione Civile. I vincoli se ci sono si rispettano, si fanno rispettare oppure si tolgono. Procedere ipocritamente ogni anno dicendo no, ma anche sí, forse, ní, non va bene, non è serio. Sovrintendenza sovrintenda.

    Lucca si è centellinata una lunga campagna elettorale che qualche volta è servita per sviscerare, altre solo per accennare temi caldi e questioni che la città si troverà ad affrontare, altrimenti a che servono le campagne elettorali? A fare monotoni aperitivi con questo o quel candidato, imbrattare la città con vetusti pannelli elettorali, riempire le pagine dei social network con profili “flash” di candidati che spariscono via al primo colpo di vento, di solito dopo il primo turno?… Affrontare nuovi problemi, dicevamo, ma affrontare anche situazioni ereditate dal passato e il caso ex-Balilla è uno di questi.
    Il 31 luglio scorso il nostro Sindaco, durante una conferenza stampa, sottolineando la straordinaria bellezza dell’incontro tra i giovani e il centro storico durante il Lucca Comics&Games, caratteristica primaria della manifestazione, ha aggiunto che occorre però migliorare l’innesto del festival con le caratteristiche di Lucca, il che non vuol dire tornare indietro ad una decisone, giusta, presa nel 2006 (anno del Commissario) che è quella che ha visto il ritorno nel centro storico; lo stesso Presidente Baccelli, confermando la bontà della scelta e dell’effettiva collaborazione della Provincia, aggiunge che occorre trovare un corretto equilibrio.

    Insomma penso che, alla luce anche delle recenti lamentazioni da più parti, e a ragione, sull’occupazione diciamo un po’ invasiva (?) di piazza San Frediano, sia necessario e non più prorogabile affrontare il tema: convivenza della città d’arte con manifestazioni importanti (i Comics&Games in primis) e per forza di cose invasive.
    E mi chiedo, ma in quell’oasi meravigliosa che sono gli IMT, dove senz’altro molte delle migliori menti elaborano e si formano, ci sono risorse, umane e non, che possono contribuire, apportare idee, progetti, soluzioni? Pura accademia? Perché non “legare” le risorse, se di qualità meglio, per questioni concrete riguardanti la città?

    La città, durante l’afflusso straordinario di visitatori nei giorni dei Comics, più che mai si deve offrire, mostrare, perché no (azzardo) vendere evidenziando al meglio la qualità del proprio patrimonio, della propria ospitalità, e della capacità organizzativa, in equilibrio però con il suo essere.

    Bando alle polemiche quindi, siamo concreti, poco fumosi e di sostanza: siamo capaci di guardare in un’unica direzione verso l’immediato presente e prossimo futuro?

     

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