• Assi di picche o di denari?

    Il dibattito sul progetto di una nuova mobilità per Lucca rischia di rimanere imbrigliato su posizioni espresse in modo tanto netto da apparire del tutto inconciliabili. Questo è l’atteggiamento che troppo spesso, su troppe questioni, ha portato Lucca alla paralisi, complice anche una politica che su le questioni più scottanti, per tanti, troppi motivi, spesso non ha avuto il coraggio di decidere.

    Definire quali sono i nostri fini, scegliere i mezzi più adeguati a raggiungerli – e qui sta il dibattito, la partecipazione, il confronto, lo scontro – ma poi andare avanti; questa sarebbe una cesura netta con il passato, questo lo dobbiamo alla città. Nostra precisa responsabilità è ascoltare la voce del territorio e cercare soluzioni concrete e attuabili ai bisogni dei cittadini. Lo scorso anno, in piena campagna elettorale, un sondaggio effettuato in ogni città italiana evidenziò che il problema locale più sentito era ovunque la disoccupazione, mentre Lucca si distinse: fu il traffico a “conquistare” il podio dei fattori invalidanti la qualità della vita.

    Adesso spetta a noi articolare la risposta a queste istanze non rimandabili come allontanare il traffico di attraversamento dei mezzi pesanti dall’anello urbano, dal quartiere di San Concordio o di san Marco, tutelare le aree abitate e residenziali, servire adeguatamente le imprese come per esempio l’area industriale di Mugnano e liberare la zona sud, collegata al resto della città da un cavalcaferrovia della fine degli anni Cinquanta, attualmente strozzata da barriere che la distanziano dal concetto imprescindibile di vivibilità. Consapevoli che la mobilità nella nostra città non è mai stata ragionata in modo organico e che occorre agire con forza, tutti, per il raddoppio della linea ferroviaria.

    La soluzione deve essere trovata anche attraverso un amalgama ragionato delle proposte finora messe in campo, dal sottopasso di via Ingrillini al nuovo svincolo autostradale Lucca Est trasferito a Mugnano passando per il discusso (e ben venga, anche discutibile!) progetto di nuovi collegamenti stradali.

    In quest’ottica di pragmatica condivisione si inseriscono le bozze correttive al progetto iniziale dell’Anas che il Partito democratico locale e il consigliere Marchini di Lucca Civica hanno avanzato, ma anche di altri contributi concreti che verranno. Proposte che prima di essere bollate con un netto “no” andrebbero forse conosciute meglio, discusse più nello specifico e non solo tramite il dibattito sulla stampa. Indicano entrambe un metodo di lavoro importante di dialogo e confronto con il territorio. L’amministrazione comunale e il Presidente della Provincia Stefano Baccelli ne approvano l’impostazione e sono unanimi nel riconoscere l’opportunità di avviare tavoli di valutazione, anche tecnica, al fine di elaborare la soluzione più idonea e corretta. L’importante è essere consapevoli che la discussione, il confronto e il dialogo devono avere tempi accettabili e definiti.

    Forse dovremmo impegnarci a cogliere la provocazione che questo momento storico ci lancia, per crescere come cittadini e, nello specifico, come concittadini: abituarci a vivere i caratteri della città contemporanea non tanto come rappresentazione chimerica di un futuro desiderabile ma come un’occasione urgente per dargli forma e sostanza attraverso continue esplorazioni progettuali. E tradurle infine in “patto” coerente tra amministrazione e cittadini.

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One Responseso far.

  1. Franco ha detto:

    Sono d’accordo al 100 per 100 sulle tue considerazioni. Ma c’è un punto delicato e urgente da affrontare e che ebbi occasione di esprimere martedì 30 aprile da Memo. E riguarda l’assenza di governance a livello di Istituzione comunale: Chi fa “urbanistica partecipata” ha bisogno di un interlocutore istituzionale forte e a Lucca ciò non esiste finchè un Sindaco oberato di lavoro e con una Giunta fragile mantiene la delega dell’urbanistica. Questo Alessandro lo deve capire e sta anche a voi Consiglieri dirglielo: Ciao, Franco

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