• Lucca Città

    LuccaCittàLucca Città. Due nomi. Uno proprio, che identifica un’appartenenza e uno comune, ampio contenitore per accogliere e riparare una pluralità di soggetti. Questi due nomi, Lucca e città, sono diventati un acrostico. Ogni lettera è l’iniziale di una parola-simbolo, di un principio ispiratore. Nasce così questo decalogo, nutrito di altre parole, altri nomi, tutti astratti, ma tutti tangibilmente radicati nella PoliEtica di questo processo di ridefinizione della nostra Lucca, della nostra città.

    Libertà: una città è efficace ed efficiente quando amplia il grado di libertà di chi la abita. Governare il territorio è fare democrazia.

    Urbanistica: disciplina che deve di volta in volta adeguarsi a capire i caratteri della città e del territorio dei quali è interprete, così come i bisogni dei cittadini per i quali pianifica e prospetta il futuro assetto. Lucca ne sente la mancanza.

    Consapevolezza: una città che investe in fiducia nel suo potenziale di bellezza e civiltà comunica la sua vocazione e traccia la linea per il futuro.

    Creatività: è urgente osare, abbandonare l’usuale e immaginare innovazione, intesa come capacità di intraprendere, progettare e poi attuare la città che vogliamo.

    Accessibilità: Lucca ha bisogno di aprirsi ma anche di includere, di essere raggiunta, partecipata e vissuta, da tutti. Il dentro e il fuori devono poter dialogare e arrivare a sintesi.

    Concretezza: si attendono risposte, visibili. Procediamo anche con piccoli interventi per volta, completando e riequilibrando nell’ottica dei servizi.

    Identità: contrastare il consumo di suolo è responsabilità verso un paesaggio connotato dal delicato rapporto tra territorio rurale e urbano – che non è divisione ma incontro nel quale riconoscerci, richiamando le definizioni di illustri studiosi come Antonio Mazzarosa, Carlo Ludovico Ragghianti e Pier Carlo Santini. Lucca è tanto città verde quanto città d’arte e cultura, storica e repubblicana.

    Tempo: la quarta dimensione, che conferisce valore al passaggio dal pensiero all’azione. Anticipare alcuni processi, realizzare i progetti in tempi certi: un ritmo suggerito dall’ascolto delle persone del territorio.

    Tutela: è azione, non solo conservazione; dobbiamo costruire un’impronta eco-sostenibile che determini e favorisca la fattibilità delle trasformazioni e le traduca in cura delle persone che le vivono.

    Armonia: si traduce nella cultura del paesaggio rurale e dell’arredo urbano, nell’attenzione collettiva, nel ripensare la città per funzioni e corrispondenze tra spazio pubblico e privato. Nel rendere il luogo dell’abitare vettore di salute e di relazione.

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