Eccoci nel foro

Una pagina aperta con la città e i suoi abitanti. Partiamo dalle domande e costruiamo insieme le risposte. Dalla rete virtuale a quella di relazioni tra Persone attraverso un percorso comune. Questo piccolo spazio si affaccia su Lucca con l’attenzione dell’osservazione e la curiosità dell’ascolto. Accoglie la Politica come servizio e come “arte”. Si apre alle voci. Qui le Parole cercano di ritrovare il loro significato. Coerente con me e con chi avrà fiducia ne “la Primavera prossima”.

La Casa della Città

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    La città è bella quando è giusta. Lo diceva il grande architetto e primo sindaco non democristiano di Roma nel 1976-1979, Giulio Carlo Argan. Vale anche per Lucca e i suoi amministratori, per la Toscana con le sue città storiche e naturalmente per l’Italia, col suo patrimonio di paesaggi, edifici antichi e beni culturali.

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“La politica è anzitutto arte. Il che significa che chi la pratica deve essere un artista. Un uomo di genio. Una persona di fantasia. Disposta sempre meno alle costrizioni della logica di partito e sempre più all’invenzione creativa che gli viene chiesta dalla irripetibilità della persona. La politica è, poi, arte nobile. Nobile perché legata al mistico rigore di alte idealità. Nobile, perché emergente di incoercibili esigenze di progresso, di pace, di libertà. Nobile, perché ha come fine il riconoscimento della dignità della persona umana, nella sua dimensione individuale e comunitaria. La politica è, infine, arte nobile e difficile. Difficile perché le sue regole non sono assolute e imperiture. Sicché, proprio per evitare i rischi dell’ideologia, vanno rimesse continuamente in discussione. Difficile, perché esige il saper vivere nella conflittualità dei partiti, contemperando il rispetto e la lotta, l’accoglimento e il rifiuto, la convergenza e la divaricazione. Difficile, perché richiede, nei credenti in modo particolare, la presa di coscienza della autonomia della politica da ogni ipoteca confessionale, e il riconoscimento della sua laicità e della sua mondanità. Difficile, perché significa affermare, pur nell’ambito della comunità cristiana, un pluralismo di opzioni.” Tonino Bello