“Ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone”
Italo Calvino, Le città invisibili
Nel frastuono elettorale di questo periodo irrompe, anche nella nostra città, la primavera. Quest’anno porta con sé la possibilità di un cambiamento che attendiamo da troppo tempo. Ci richiede rinnovato coraggio e ci affida la responsabilità della risposta.
L’esplosione del numero dei candidati a sindaco è la dimostrazione che la politica di questa città è andata in corto circuito.
Lucca è provata, stanca, ma non sconfitta, sfiancata da anni di “non scelte” da parte del centro destra, di annunci seguiti da nessun intervento concreto o risolutivo. È sotto gli occhi di tutti, solo per fare un esempio, il territorio divorato da scelte urbanistiche deliranti, volutamente fuori controllo e senza una visione organica di città, scelte che hanno influito negativamente sulla qualità della vita soprattutto dei quartieri e hanno creato non-luoghi privi di servizi e spazi di incontro.
Lucca è bella. E noi abbiamo il privilegio di abitarla: proprio per questo possiamo e dobbiamo, insieme, renderla migliore sia affrontando i problemi concreti di noi cittadini, del nostro quotidiano, sia allenando la vista in prospettiva.
Lucca è stata mortificata da una politica abbozzata e senza filo conduttore se non quello di interessi particolari. Avvertiamo forte, adesso, l’esigenza di ritrovare un progetto di città, una narrazione affascinante e possibile, tutta scritta in prima persona plurale. Noi. Noi qui oggi per Lucca. Un progetto per il quale sento il dovere e il desiderio di impegnarmi. Una scelta di coerenza e serietà anche nei confronti dei cittadini che cinque anni fa hanno creduto in me dandomi l’opportunità di un’esperienza, anche complessa, tra i banchi della minoranza, in Consiglio Comunale.
Porto con me l’energia delle mani strette fino a qua, dei volti incontrati, delle parole, talvolta scomode, ascoltate. Porto con me l’esempio e l’onesta caparbietà di Alessandro Tambellini, il nostro candidato Sindaco. Porto con me un altro modo di “fare città”, appreso nel quotidiano esercizio dell’attenzione.
Grazie per aver avuto la sensibilità e la pazienza di leggere questa pagina. È in questi piccoli grandi atti di partecipazione civile che germogliano i semi di una nuova Politica (che io chiamo PoliEtica) per Lucca.