• Dal Piano Strutturale al Piano Operativo: il percorso con le persone

    Iniziammo alla fine del 2013 alla Casa della Città, l’Urban center vicino al teatro, con il primo seminario per conoscere insieme punti di forza e punti di debolezza dello scenario sul quale andavamo a operare: un percorso laico, supportato da dati e informazioni che hanno saputo orientare la visione.

    Il percorso

    Gli altri incontri “li seminammo” in altre zone della città e furono tutti molto partecipati. Un tema, un colore. E poi gli incontri sul territorio con i cittadini e le cittadine, laboratori condotti con metodi di partecipazione che nel 2014 ancora in pochi conoscevano e apprezzavano.

    La parola facilitatore, colui che conduce un percorso partecipato, fu oggetto di ironia. Ma apprezzammo. Siamo stati pioneri, a Lucca, di un nuovo approccio alle decisioni condivise. Dall’ascolto e dalla conoscenza ha preso forma il Piano Strutturale, la Costituzione del territorio, l’atto che per primo riconosce con una linea univoca sulla carta il valore ecosistemico, paesaggistico, relazionale e storico dell’ambiente rurale, e lo protegge dai futuri possibili appetiti cementificatori.

    Sulla stessa linea ci siamo mossi per il Piano Operativo, che ha tradotto in scelte i principi di quella Costituzione. Sempre con le persone, nei quartieri, nei paesi… finché il Covid non ha costretto a ripensare, online, le forme della condivisione.

    Un’esperienza che, tuttavia, ha permesso anche uno scatto in avanti nella coscienza collettiva del bisogno di spazio pubblico di qualità, per tutti. Grazie alle persone – ognuna con la propria unicità – che hanno voluto esserci. A chi ha messo da parte una sera con la propria famiglia, un pomeriggio di riposo dopo una settimana estenuante, un’ora tutta per sé – e l’ha dedicata a migliorare il progetto per Lucca.

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